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Sfondo bianco

VOLERE É POTERE

Questo testo è stato scritto appositamente per il Salone della
Nautica di Venezia che si è svolto dal 29 maggio al 6 giugno.
Per questo è accartocciato.
Ma è sempre vivo, perché si rinnova sempre.
Lo abbiamo riproposto al Salone della Nautica di Genova, che si è tenuto dal 16 al 21 settembre 2021 e dobbiamo riproporlo anche quando, occasionalmente, ci capiterà di imbatterci in un costruttore o distributore.

 

 

C’è un progetto di un WC ecologico, igienico e sanitario, fermo presso una società di ingegneria svizzera per mancanza di fondi.

Risolverebbe tutti i nostri problemi di rapporto con il WC, a partire dal WC nautico, che è un vero e proprio schifosissimo cesso.
Come fare a far ripartire questo progetto che a noi interessa? Quale può essere il nostro ruolo?
Se andremo in fiera dagli espositori mettiamo a nudo tutti i limiti del WC nautico; è scomodissimo (questa frase criptica significa che non possiamo eseguire l’acrobazia da gabinetto) e se ci dirà di sederci rispondiamogli che piuttosto preferiamo non avere la barca. Ci fa schifo
l’idea di accantonare la carta e non ci dica che si può gettare nel WC
(i produttori di WC e gli skipper raccomandano di non buttarla). Diciamo che scaricare le acque nere in mare è una schifezza. Bisogna metterli in difficoltà.
Raccontiamo loro che esiste un progetto che farebbero bene a sostenere, perché un WC ecologico, igienico e sanitario fa vendere le barche! I loro cessi no!
Che si informino su questo progetto, che cerchino di capire che valore aggiunto può portargli, perché continuare a montare sempre le stesse schifezze, si ritorcerà contro di loro.

Se non andremo in fiera andiamo presso i distributori locali con lo stesso
atteggiamento critico e denunciamo i limiti del WC e di conseguenza della
barca che li ospita.
Se la base si muove i costruttori dovranno adeguarsi. Perché mai dovremmo continuare ad essere costrette a pratiche mortificanti in ambienti ripugnanti, ingentiliti da profumate carte igieniche usate.

E se, invece di essere ospiti di eleganti ed inquinanti barche, fossimo
bagnanti, perché dovremmo attendere inerti l’arrivo di virus, elminti,

salmonelle, leptospire, eccetera scaricate dal cesso ?

Il Salone di Venezia era pomposamente definito

il Salone della sostenibilità.

Il Salone di Genova pure !!!!
Facciamo che lo sia nei fatti e non solo a parole.
Lo dimostrino. Dimostrino di voler cambiare


E poi approfondiamo, sul blog del sito dove possiamo imbastire delle discussioni, capire quali sono i vantaggi che vanno ben oltre la nautica. Creiamo un movimento che ci permetta di proteggerci vicendevolmente, in barca, come in acqua, come nei bar, nei ristoranti, dappertutto. Se saremo tante potremo condizionare il mondo. Sicuramente il mondo della nautica, che è rimasto al medioevo. Se saremo coese, se saremo in tante, se saremo
determinate, se testimonieremo il nostro schifo per qualunque barca monti
questi schifosissimi cessi, i costruttori dovranno correre ai ripari e così la
dizione VOLERE É POTERE assumerà un senso compiuto.

Se passa il progetto WC ecologico per la nautica,

lo potremo utilizzare dappertutto.


Il WC è sempre stato un nostro nemico. Il WC marino ancora di più. C’è chi ironizza, ci massacra, ma sicuramente non comprende la psicologia femminile.


http://www.nauticautile.altervista.org/nauticautilefebbraio2019.html


Se fin da bambine ci hanno insegnato l’acrobazia da gabinetto, un motivo ci sarà! Un motivo solidissimo. Le giovani donne si infettano 30 volte più dei maschi con le malattie da gabinetto
 

https://www.francescomontorsi.it/malattie/infezioni-dell-apparato-urinario-e-cistite/
 

E quando una si è infettata, non va in giro a raccontarlo.


Detto questo mattiamoci d’accordo sul fatto che il WC marino (o nautico ) è un vero cesso che più cesso non si può, che è sempre umido (e virus e batteri vanno a nozze) raramente pulito e sia per la sua conformazione che per l’instabilità della barca non ci viene permesso nemmeno di attuare
quelle posizioni a uovo che assumiamo con fatica non per sport, ma per proteggerci.

 

Se c’è un apparato che ci permette di vivere in serenità

un momento già di per sé complicato, lo vogliamo!
Che i costruttori se ne facciano una ragione!

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